IL DESIGN SI ESPANDE IN UNA NUOVA DIMENSIONE

INTERVISTA A ROBERTO FERRARI

Quali sono le opportunità di un settore che sta sì crescendo molto, ma con diverse criticità soprattutto legate al mondo dell'e-commerce?

Ne abbiamo parlato con Roberto Ferrari, il "padre" del progetto CheBanca! e fondatore di Designitaly.com.

Il design è uno dei pilastri assoluti del Made in Italy, ambasciatore della creatività e del know-how italici nel mondo. Ma non è tutto oro quello che luccica, specie in un periodo di “rottura” come quello che stiamo vivendo, in cui nuovi e più evoluti sistemi di commercializzazione e promozione si stanno affermando e in cui alcune criticità per il nostro sistema Paese stanno venendo a galla e che, come tali, rischiano nel lungo periodo di farci restare indietro. Specie se si fa riferimento al mercato online del design, che negli anni si è sviluppato meno rispetto all’e-commerce di altri settori come la moda e il food, ma che allo stesso tempo sta recuperando posizioni in modo importante.

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Abbiamo parlato di opportunità e criticità del settore con Roberto Ferrari, a lungo a capo dell’IT a Mediobanca, “padre” del progetto CheBanca!, che poi si è messo in proprio lanciando nel 2019 (anche se gli anni del Covid 2020 e 2021 sono stati di perfezionamento della piattaforma a livello tecnico) un portale di e-commerce del design rigorosamente made in Italy molto interessante, Designitaly.com. di cui è appunto founder, oltre che CEO. Una realtà che oggi conta una quindicina di persone tra dipendenti diretti e collaboratori con un fatturato lordo che l’anno scorso ha superato il milione di euro

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- Partiamo dal principio: quando e perché è nata Design Italy?

È stata incubata tra il 2019 e il 2020, seguendo il sogno di creare una piattaforma in grado di portare le piccole realtà manifatturiere italiane su nuovi mercati, fornendo loro sostegno tecnologico, logistico e di marketing, e promuovendo così a livello globale le eccellenze italiane. Per rendere concreto questo progetto ho avviato una campagna di crowdfunding che ha avuto molto successo. Il 2020 è stato un anno importante per noi. Ci ha permesso di mettere a punto i nostri sistemi, irrobustire e rendere scalabile la piattaforma sui mercati esteri, un obiettivo raggiunto in maniera più decisa nel 2021.

Perché ha deciso di investire nel settore?

Il design è un asset fortissimo del made in Italy, siamo i leader globali. La quota di mercato dell’Italia nell’High-End Furniture Design è del 25%, un valore maggiore rispetto ad altri settori di lusso, come il fashion per esempio o il food dove siamo al 20%. Il nostro obiettivo è rappresentare il meglio del design italiano, promuovendone le vendite all’estero.

Continueremo a restare i numeri uno quindi?

La domanda di made in Italy di design è fortissima e il settore continua a crescere a un tasso medio annuo superiore al 20%. Possiamo attenderci solo sviluppo, crescita dei fatturati, se saremo bravi a intercettare questa domanda e far crescere ancora la quota di mercato, difendendo i margini e trattenendo il valore aggiunto in Italia.

- Quali le maggiori aree critiche del settore?

- Il mondo del furniture design è ancora frammentato a livello societario, con poche realtà che superano i 200-300 milioni di fatturato. Quindi c’è un problema/opportunità dimensionale. La recente quotazione di Italian Design Brands ha messo sotto gli occhi di tutti questo aspetto o meglio questa opportunità. L’ aspetto frenante è quello logistico, più complesso rispetto alla moda, ma anch’esso gestibile. Sull’e-commerce c’è inoltre un ritardo rispetto alla capacità di intercettare la domanda. L’online è diretto a rappresentare il 10% del venduto a livello globale. Una quota ancora bassa in confronto al fashion ma comunque di tutto rispetto, stiamo parlando di 6-8 miliardi di euro minimo. E il mondo digitale può anche fungere da acceleratore rispetto al contracting e altre attività b2b, normalmente gestite “offline”, dove il mercato di riferimento supera i 20-25 miliardi di euro. Insomma, è un segmento dove l’Italia può e deve crescere molto e noi come Design Italy puntiamo ad avere un ruolo primario in questa trasformazione.

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