IL CEO DI CHE BANCA!
ABBANDONA TUTTO E COSTRUISCE LO YOOX DEL DESIGN

Il CEO di CheBanca! Abbandona tutto e costruisce lo Yoox del design:
"Dobbiamo meritare di essere nati in questo meraviglioso Paese"

by Eleonora Chioda

 

Ricominciare a 54 anni in un settore completamente nuovo e trasformarsi da banchiere a fondatore di startup. Puntando tutto sul design, anche se si è sempre mosso nel mondo della finanza. Questa è la storia di Roberto Ferrari, 14 anni in Mediobanca, di cui quattro passati a dirigere CheBanca! e uno come Chief digital and innovation officer della capogruppo. Grande esperto di fintech ("ma in questo mondo tutto è già stato fatto e lavorare con le banche non è così semplice"), ha deciso di ripartire da zero concentrandosi sulla sua passione: l'eccellenza del design italiano. Nell'aprile 2019 ha lanciato Design Italy, una piattaforma che mette in contatto acquirenti e produttori di design di lusso.

Pochi giorni fa, proprio all'inizio della fase 2 di questa emergenza sanitaria, Ferrari ha aperto una campagna di equity crowdfunding sul portale 200Crowd.com. In una sola settimana ha raggiunto l'obiettivo di 300 000 euro, conquistando 37 adesioni e ora ha deciso di puntare a 500 000. "Voglio portare il design italiano oltre i confini nazionali e creare una comunità di piccole e medie imprese pronte a ripartire per sfruttare al meglio la domanda di Made in Italy che si sta generando in questo momento".

"Siamo fortunati ad essere nati in questo meraviglioso Paese, ma dobbiamo meritarlo. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare per migliorare le cose.».

Uomo digitale, appassionato di economia comportamentale ("Siamo molto meno razionali di quanto pensiamo"), Ferrari ha sempre avuto un amore per le cose materiali e una voglia di fare. Come si fa a mantenere un lavoro anche prestigioso se ci si sente un ministro senza portafoglio? ""La scoperta più consistente che si fa a una certa età - dice Toni Servillo nel film La grande bellezza - è che non si può più perdere tempo a fare cose che non si ha voglia di fare". Qui. Il tempo trascorso in Mediobanca era finito, e la consapevolezza che c'era un'opportunità là fuori si è fatta strada in me". Lascia Mediobanca, inizia a studiare per sei mesi e si prepara alla nuova avventura. "Ho scommesso sul Made in Italy, mettendo insieme un mix di cose. Ho visto l'idea straordinaria di Eataly: una piattaforma per far conoscere l'eccellenza alimentare italiana nel mondo. Perché non crearne una anche sul design? Ho guardato il Salone del Mobile di Milano, che negli ultimi anni è diventato l'evento di settore più importante al mondo. Ho studiato i dati di mercato: la voglia di buono e ben fatto è in crescita. E ho visto che il nostro design di lusso era sottorappresentato, spesso venduto da piattaforme straniere. Ho osservato Yoox e LuisaViaRoma e quella capacità della moda di digitalizzare un settore, e ho iniziato questo viaggio".

Ferrari, che prima di Mediobanca lavorava nel marketing di Procter & Gamble, inizia con il nome del sito. Inserisce "Design Italy" e lo trova, è disponibile, lo compra per 2.500 dollari. Fa un giro di "famiglia e amici" e crea il marketplace. Seleziona i primi prodotti di design di alta qualità. Il modello di business è una percentuale sulle vendite. 80 aziende sono già sul portale, 1000 prodotti in vendita: solo chi produce in Italia può aderire...

"L'e-commerce è il settore che guiderà il futuro. Tutti ci siamo accorti della sua potenza. E non torneremo mai indietro."

Così come non tornerà alla sua vita precedente. "Sto imparando tutto sulla mia pelle. Sto correndo dei rischi. Ho a che fare con il modello F24, con le cose da pagare, con i budget, con le pubbliche relazioni, con la scelta dei designer, con la burocrazia. Mi scontro con regole, procedure, cose spesso incomprensibili. Ma sono entusiasta, ed è un'esperienza molto istruttiva."

"La prima lezione che ho imparato? Prima dirigevo una banca con 1300 persone, oggi siamo in 8: ma le aziende, piccole o grandi che siano, sono fatte di persone. Le persone rappresentano il passaggio tra ciò che si pensa e ciò che si vuole realizzare. Bisogna prendersi cura di loro. Bisogna sceglierle bene, organizzare il lavoro e capire quanto si impegnano. Se fanno troppo, significa che stanno usando male il loro tempo e presto non saranno più motivati. La trasformazione digitale, di cui si parla molto, serve a togliere la fatica. E capirlo significa fare un passo avanti. E poi, questa epidemia ci ha dato un'altra grande lezione: il mondo è globalizzato, siamo globalmente interdipendenti, ma in questa interdipendenza dobbiamo trovare il modo di far emergere l'Italia. In questa fase, il nostro Paese ispira in tutti noi sentimenti positivi, che dobbiamo mantenere. Non abbiamo nulla da invidiare al resto del mondo: Io parto da qui".

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