Andrea Corsi intervistato da Cristina Morozzi

Andrea Corsi è la mente dietro il progetto di Corsi Design Factory, partito con una prima collaborazione con Gaetano Pesce e la sua fortunatissima collezione e proseguito con prestigiose collaborazioni con Mendini e Paola Navone.


Andrea Corsi inizia a lavorare a 22 anni come responsabile export di alcune aziende, grazie alla sua conoscenza delle lingue straniere. Nel 1964 assume il ruolo di export manager per Cassina dove avviene il suo incontro con il design e con i suoi protagonisti internazionali. Nel ‘99 entra come socio in Alias e inizia a prendere confidenza con l’imprenditoria. L’esperienza termina nel 2002 con la vendita del marchio. Corsi Design nasce nel 2003 grazie all’incontro con Gaetano Pesce per creare dei nuovi prodotti in resina.


C.M.

Raccontami di Fish design, il progetto in resina di Gaetano Pesce prodotto da Corsi Design?


A.C

Ho incontrato per la prima volta Gaetano Pesce quando lavoravo in Cassina, che è stata per me una scuola eccezionale, e mi ha travolto con la sua passionalità. Mi fregio di essere riuscito a vendere gli ultimi tre esemplari del suo divano Tramonto a New York. L’ho incontrato di nuovo a New York alla fine della mia esperienza con Alias, avevo 39 anni. Gaetano mi fece la proposta di fare con lui “Fish design”. Ero perplesso, ma fui stimolato da Murray Moss, amico e noto conoscitore del design internazionale, che mi disse: “tu sei l’unico che potrebbe combinare qualcosa con Gaetano”. Il marchio Fish design esisteva già, l’aveva registrato Gaetano per produrre prodotti in Messico. Il debutto è stato nel 2004 durante il Salone del mobile a Porta Venezia nel Palazzo delle Donne.


C.M.

Come definiresti Fish Design?


A.C

Uso la definizione che ne diede Gaetano Pesce “Fish è un insieme poliedrico di artefatti, parla di umanità, del difetto, della gioia, di tattilità, sensualità, simpatia, elasticità, di calore e femminilità. Fish design non si soddisfa con l’uniformità, e si propone di offrire calore e buon umore”.


C.M.

Come si è evoluto il progetto?


A.C.

Fino al 2007 Corsi Design realizzava progetti di Gaetano Pesce, poi nel 2007 è arrivato Alessandro Mendini, quindi i Fratelli Campana nel 2008, con i quali ho collaborato per tre anni realizzando anche l’installazione con i rami per la loro mostra in Triennale nel 2010. Tra il 2010 e il 2012 ho lavorato con Enzo Mari, quindi con Paola Navone. C’è stato anche un breve esperimento con Missoni, che rappresenta la prima incursione nel mondo della moda. Poi è arrivata Manuela Ferrero laureata in architettura, dotata di grande sensibilità artistica, ed è iniziata la collezione di bigiotteria “Corsari”.


C.M.

Perché questo nome?


A.C.

Dato che Corsi Design lavorava bene nell’arredo, “Corsari” significava l’incursione in un altro settore caratterizzato da regole diverse.


C.M.

E tu in questa avventura con la resina che ruolo hai?


A.C

Io non sono un designer, ma amo far lavorare le mani e mi piace usare un materiale raro e difficile da modellare, come la resina. Seguo molto da vicino i progetti, collaboro con i designer, forse potrei definirmi “un suggeritore”.


C.M.

Il prossimo futuro?


A.C.

Vorrei avviare con Manuela Ferrero una collezione di pezzi unici. Ne parleremo in un prossimo futuro.




Cristina Morozzi