L'EDITORIALE DI DESIGN ITALY di Cristina Morozzi: Le cose che fanno casa

Il legame tra le cose, gli spazi e l’abitare è stretto e imprescindibile. Ne parla nel suo editoriale Cristina Morozzi.


Nel 2021 Einaudi Stile libero ha pubblicato la “Filosofia della Casa – Lo spazio domestico e la felicità” di Emanuele Coccia, filosofo e antropologo, docente alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, autore di numerosi saggi, tra i quali merita di essere citato “La vita delle Piante- Metafisica delle mescolanza” (Il Mulino 2018), è un libro sul rapporto tra noi e le cose su cui merita riflettere per sgombrare la mente da molti pregiudizi.


“Abitare,” scrive Coccia, ”non significa essere circondato da qualcosa e occupare una certa porzione dello spazio terrestre. Significa intrecciare una relazione talmente intensa con certe cose e certe persone da rendere la felicità e il nostro respiro inseparabili (pag6)……Ogni casa nasce, innanzitutto, attraverso un atto di elezione: una serie di gesti attraverso cui selezioniamo un insieme disparato e relativamente incompatibile di oggetti e lo trasformiamo in un luogo privilegiato.”(pag 17) Abitiamo davvero solo le cose…….. le cose che abitano i nostri appartamenti non sono estensioni, sono magneti, attrattori, sirene, che piegano e seducono la realtà dello spazio domestico” (pag 43)….. La casa è anche il luogo in cui tutte le cose diventano le protesi della nostra soggettività (pag 51)….. Qualsiasi artefatto è un prolungamento della volontà di fare casa, del desiderio di trasformare il mondo per poterlo abitare (pag 79).


Produrre cose, vendere cose, accumulare cose non va demonizzato, perché significa rendere abitabili gli spazi.


“Non è per caso”, ha detto Emanuele Coccia nel suo dialogo con l’architetta e designer Patricia Urquiola, intitolato “Mudanzas” (in spagnolo traslochi) alla Triennale di Milano il 10 settembre 2021, “che in vista di un prossimo trasloco ci preoccupiamo di mettere nelle scatole le nostre cose, affinché rendano casa il nostro nuovo spazio”.


Ben vengano allora le mostre di arredi e complementi, le fiere del mobile, le riviste, i siti internet di e-commerce dedicati alle cose di casa, perché mostrandoci cose ci aiutano a conoscerle e acquistarle, permettendoci di essere abitanti.


E Coccia ci rammenta anche che “la citta non si abita, ma si vive”.



Cristina Morozzi