EDITORIALE DI DESIGN ITALY di Ranieri: Lo slancio c’è, ora bisogna saper farlo correre

Il settore moda in Italia continua la sua scalata post-pandemia e non manda segnali di rallentamento. La sfida è cogliere questo slancio e prolungarlo il più possibile.

Corrono le proiezioni di crescita economica in Italia e corre anche la ripresa del settore moda. Le cifre hanno tutte il segno più e gli studi sul comparto evidenziano come la traiettoria di crescita, già in netta risalita sin dalle prime fasi di uscita dalla pandemia, non lasci intravvedere segnali di rallentamento all’orizzonte.

Il trend di crescita del settore moda s’inserisce nel più ampio alveo del manifatturiero che in Italia, nei primi 7 mesi del 2021, ha messo a segno una crescita del fatturato del +27,2% rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2020. E il fatturato del settore moda si è attestato a + 22,2%. Il rimbalzo, onestamente, è particolarmente forte anche perché strettamente legato al conto salatissimo pagato dal segmento moda nell’anno più duro della pandemia (il 2020), anno su cui la stragrande maggioranza dei player di settore riporta di aver subito significativi contraccolpi. 


Più nello specifico, dall’ultima rilevazione curata dalla Banca Dati di Euler Hermes, emerge come il 51% delle imprese abbia pagato il conto alla pandemia: con il 31% che ha subito conseguenze trascurabili mentre per l'8% gli effetti si sono rivelati “devastanti”. Sempre dallo stesso studio emerge che il 77% delle imprese sembra essere oggi ancora lontano dai livelli pre-pandemici sia per quanto riguarda la propria performance che l’ammontare dei ricavi. Solo un quarto del campione non esita a dichiarare di avere recuperato i livelli di fatturato e performance pre-Covid.

La soluzione per i prossimi mesi è una. Più facile a dirsi che a farsi ad onor del vero perché deve fronteggiare anche una serie di problematiche di natura pratica che fino a qualche mese non si erano mai ancora manifestate, come ad esempio la potenziale vulnerabilità delle catene di approvvigionamento/fornitura dinanzi a fattori esogeni (vedi pandemia). La parola d’ordine del momento, quindi, deve essere saper sfruttare lo slancio di questi mesi per prolungarlo quanto più possibile e, allo stesso tempo, farlo travasare in una serie quanto più ampia possibile di sub-segmenti. 


Un’opportunità concreta? Cavalcare nei prossimi mesi anche nel settore moda alcuni cardini già affermati in settori diversi, come ad esempio le potenzialità ancora assai poco esplorate legate al concetto di moda circolare e la realizzazione di progetti legati alla sostenibilità dell’impatto ambientale.

Ranieri