EDITORIALE: Gio Ponti
La magia delle piastrelle nelle case private
Casi di studio iconici

The MAG - 01.24

Di Marco Carbone

Gio Ponti: La magia delle piastrelle nelle case private - Casi studio iconici

Le creazioni di Gio Ponti nel settore delle piastrelle hanno trasformato molte case private, conferendo loro un tocco di eleganza senza tempo. Attraverso casi studio tra i più significativi, esploreremo come le sue piastrelle hanno reso uniche e straordinarie alcune residenze, divenendo parte integrante della storia dell'architettura e del design italiano.

Uno dei casi studio più emblematici è la Casa La Marmora, dove Ponti ha applicato la sua visione innovativa nel D campo delle piastrelle. Qui, le piastrelle della collezione 'Domus' hanno rivestito le pareti. La combinazione di motivi geometrici e colori sofisticati ha trasformato gli interni, regalando alla casa un'aura di raffinatezza senza tempo.

Un altro esempio luminoso è la Villa Planchart, un capolavoro architettonico in Venezuela. Ponti ha inserito piastrelle personalizzate, realizzate in collaborazione con maestri artigiani locali, che fondono l'eleganza europea con l'artigianato sudamericano. Queste piastrelle non solo decorano e definiscono architettonicamente gli spazi, ma raccontano una storia di collaborazione transculturale.

Un caso studio che sottolinea la personalizzazione delle creazioni di Ponti, questa volta in collaborazione con Piero Fornasetti, è la Casa Lucano, chiamata anche "Casa Fantasia". Qui, le piastrelle non solo decorano gli spazi, ma svolgono una funzione integrata nell'architettura complessiva della casa. L'interior design ed il tema delle piastrelle è stato ispirato dall'arte metafisica italiana (Pittura Metafisica) e dal surrealismo francese, ed è stato stilisticamente unico nell'Italia del dopoguerra. L'appartamento diventa come un teatro, un palcoscenico immaginario per i suoi futuri abitanti. Gio Ponti ha affermato che "sono quelli che vivono nella casa che la creano, e non il contrario".

Infine, non possiamo trascurare il suo lavoro più significativo al Parco dei Principi a Sorrento, con le sue famose piastrelle "Blu Ponti". Ponti ha creato un'esperienza unica attraverso l'uso di piastrelle che riflettono la bellezza del paesaggio circostante. Le piastrelle con i loro colori si fondono con l'ambiente costiero, creando un'atmosfera senza tempo che incanta chiunque varchi la soglia.

"...con trenta disegni diversi, di cui ognuno permette anche due, tre, quattro combinazioni, ne son venuti fuori cento ... e penso sempre alle infinite possibilità dell’arte: date a uno un quadrato di venti per venti e – benché nei secoli tutti si siano sbizzarriti con infiniti disegni – c’è sempre posto per un disegno nuovo, per un vostro disegno..." (Gio Ponti)

La piastrella Triennale

La piastrella Triennale, creata da Gio Ponti per Marazzi nel 1960 durante la Triennale di Milano, rimane un'icona senza tempo nel design. Con la sua forma "quattro volte curva", ha rivoluzionato il concetto di modularità e flessibilità, rompendo il dogma delle forme quadrate. La sua versatilità si estende oggi a tutte le collezioni Marazzi, offrendo infinite combinazioni di texture e colori.

Le nuove varianti di Triennale mettono in evidenza il colore, con opzioni lucide e opache, in contrasto o tono su tono. La forma iconica si adatta a diverse collezioni e dimensioni, diventando un elemento trasversale a due tecnologie: gres porcellanato e monocottura, per pavimenti e rivestimenti.

Incorporando il concetto di dialogo aperto tra storia e tecnologia, design e produzione industriale, la piastrella Triennale continua a transcendere epoche e contesti. Con la sua presenza in diverse esposizioni e la sua reinterpretazione continua, dimostra di mantenere la sua posizione di rilievo come simbolo senza tempo nel panorama del design.