Intervista a Tommaso Cardana

The MAG 11/22

INTERVISTA di Cristina Morozzi

Italy-America Chamber of Commerce Southeast (IACCSE)

Tommaso Cardana di Verbania è stato recentemente nominato presidente della Italy-America Chamber of Commerce Southeast (Miami Florida), dove risiede ormai da 16 anni, dopo aver creato e sviluppato la Tomson Hospitality. L’azienda vanta forniture alberghiere di prestigio, come quella per la Seven Seas Explorer, una delle più lussuose navi da crociera.

 

Tommaso Cardena

 

 

La sua formazione in Italia, il master in Venezuela, la rapida carriera di imprenditore e la sua ascesa nel settore associativo, lo rendono un attendibile esperto dei mercati internazionali e un prezioso alleato della imprenditoria italiana.

La prossima edizione della manifestazione “Miami Art Design”, dove la Italy-America Chamber of Commerce Southeast organizzerà una importante mostra sulle icone del design italiano, è l’occasione per approfondire la conoscenza di Tommaso Cardena, efficace promotore dell’eccellenza italiana.


Cristina Morozzi (CM)
Laurea a Milano in quale disciplina?

Tommaso Cardana (TC)
Laurea in Economia Aziendale presso l’Università Luigi Bocconi con specializzazione nella gestione delle piccole e medie imprese.

CM
La specializzazione in forniture alberghiere in Venezuela è legata alla sua voglia di viaggiare per conoscere altre culture o alla presenza di scuole di specializzate in Venezuela?

TC
Nè una, nè l’altra. Mentre ero in Venezuela a fare un Master in Business Administration sono entrato in contatto con un’azienda italiana (Piazza) che produceva prodotti in acciaio per cucina professionali e che stava cercando di sviluppare i mercati dell’america latina. Ho iniziato a lavorare per Piazza in Venezuela verso la fine del 1999. Nel settembre 2000 mi sono trasferito a Miami per uno stage di 3 mesi presso l’Italy-America Chamber of Commerce Southeast (IACCSE). Dopo lo stage mi è stata offerta la posizione di project coordinator all’interno della Camera. Dopo 13 mesi alla Camera e dopo un’esperienza in una società di consulenza per l’internalizzazione di aziende italiane, sono tornato a lavorare per Piazza gestendo non solo l’america latina, ma anche il mercato nord americano, caraibi e il mercato delle navi da crociera.

CM
La fondazione dell’azienda Tomson Hospitality di forniture albergherie a Miami dipende dalla presenza di interessanti opportunità di mercato in Florida, oppure dalla volontà di incentivare l’export italiano in Florida?

TC
A seguito della mia esperienza nel settore alberghiero e di alcune decisioni di riorganizzazione di Piazza, ho creato Tomson Hospitality Boutique e sono diventato importatore esclusivo di Piazza. In seguito ho aggiunto altri marchi e altre categorie di prodotti. Quando ho iniziato con Tomson Hospitality non c’era un’azienda che si dedicasse ai progetti alberghieri di lusso e mi sono dedicato a questa nicchia. Si e` rivelata una scelta di successo perché negli anni il mercato del lusso nell’alberghiero e nel crocieristico e` cresciuto notevolmente e il mio specializzarmi mi ha portato in una posizione di favore e di competitività anche con aziende molto più grandi o con molta più presenza sul mercato americano.

CM
La sua presidenza alla IACCSE è il coronamento di una carriera associativa, oppure è il riconoscimento della sua conoscenza del sistema produttivo italiano e delle sue eccellenze?

TC
La mia presidenza alla IACCSE è sicuramente il coronamento di una curiosa carriera all’interno della stessa Camera: da stagista, a project coordinator a Presidente. A parte questa simpatica coincidenza penso che sia un riconoscimento della mia conoscenza del sistema delle camere di commercio all’estero, sviluppata sia durante la mia esperienza lavorativa alla camera, ma anche negli anni precedenti alla mia elezione di Presidente come membro del consiglio direttivo della IACCSE, anche un riconoscimento delle mie capacità imprenditoriali e di conoscenza del mercato italiano e delle opportunità e difficoltà per le imprese italiane a entrare in un mercato difficile e competitivo come quello americano.

CM
Cosa compete al ruolo di presidente della IACCSE?

TC
Senza dubbio l’onore di rappresentare una comunità di quasi 300 aziende sparse in tutto il southeast degli USA, quindi non solo in Florida, ma anche in Georgia e South Carolina che con Alabama, Mississippi e Porto Rico definiscono la nostra area di competenza. La Camera ha un eccellente staff che ha permesso il raggiungimento di risultati fantastici negli ultimi anni, il ruolo del Presidente e` quello di dare direzioni di sviluppo della Camera allo staff e confrontarsi settimanalmente per cogliere le opportunità e risolvere le difficoltà che si trovano su questo cammino.

Il Presidente è anche il punto di riferimento di un consiglio di amministrazione di 11 imprenditori e manager che dedicano in maniera volontaria il loro tempo e le loro conoscenze per il bene della camera e della comunità italiana. Un Presidente non potrebbe fare bene se non supportato da un buon staff, e quello della IACCSE è eccellente, e da un consiglio di amministrazione dedicato al bene dell’organizzazione. Un altro ruolo importante della camera e` quello di assistere le aziende che vogliono affacciarsi nel mercato americano. Questa attività di mentoring e` stata molto apprezzata negli ultimi anni e personalmente ho piacere di mettere a disposizione degli imprenditori italiani, la mia esperienza, i miei errori e gli insegnamenti di oltre 20 anni nel mercato americano.

Infine la Camera di Commercio fa parte del Sistema Italia insieme alle rappresentanze Italiane in loco e altre associazioni. Quindi il ruolo della Camera e del Presidente è anche quello di confrontarsi e collaborare con realtà come il Consolato italiano e l’Italian Trade Agency (ICE o Istituto del Commercio Estero) per rendere il Sistema Italia una squadra vincente.

CM
Per la prossima edizione di Miami art- design dal 29/11/2022 al 4/12 /2022 l’Italy-America Chamber organizzerà una mostra sulle Icone del design italiano, quali sono le aziende partecipanti e quale è il criterio di selezione? Si tratta di prodotti storici, oppure contemporanei, caratterizzati da un significativo valore espressivo? Mi può citare alcuni dei prodotti più emblematici?

Vista da lontano come valuta la salute del design italiano, sia in termini commerciali che creativi?

TC
Da lontano il design italiano gode sempre di ottima immagine, ma sicuramente non sono io un esperto in grado di dare un giudizio sulla salute del design italiano nel mondo. Posso semplicemente esprimere il mio punto di vista basato sulla mia esperienza personale. Sicuramente negli ultimi anni la parola design ha acquisito una valenza molto più ampia, andando a coprire diverse tematiche a applicazioni, dal design, al design industrial, l’applicazione di stile e idee in modo e ambiti diversi. C’e’ stata una generalizzazione del design, che non vuole essere una critica, tutto con una valenza positiva, rendendolo a volte anche più accessibile. Negli ultimi anni la tecnologia ha influito parecchio e continuerà a farlo, così come il tema della sostenibilità diventato sempre più importante.

Quello che mi sento di dire e` che l’Italia è sicuramente un punto di riferimento mondiale per il design, ma dobbiamo migliorare tutto quello che viene dopo la creazione del prodotto. Tutti gli oggetti del design italiano hanno delle storie profonde all’interno, dalle idee alla base, alle tecnologie, ai materiali, dagli studi per arrivarci, alle influenze creative. Tutte queste storie devono essere comunicate al mondo. Molto volte si dà per scontato solo perché un prodotto è di design ed è fatto (o disegnato) in Italia si debba vendere da solo. Questo è forse uno degli errori più comuni visti negli anni. Anche se un prodotto è di design e qualità elevate, ha comunque bisogno di un supporto di marketing e negli Stati Uniti sono dei maestri del marketing. È importante comunicare le storie e i valori all’interno dei prodotti, dalle idee e ispirazioni che hanno portato alla creazione fino alle lavorazioni e le tecnologie necessarie per produrlo.

Soprattutto nel mondo più recente dove i social media hanno un ruolo sempre più dominante e ha ancora più valore quello che si comunica e come lo si comunica. Penso sia importante trasmettere l’eccellenza manifatturiera e tecnologica italiana. Tutti conoscono la creatività e le opere d’arte italiane, pochi sanno che l’Italia è stata la terza realtà mondiale ad avere la tecnologia e a mandare un satellite nello spazio. Un altro beneficio di comunicare questi valori di creatività, di manifattura e di tecnologia è l’aiuto anche a contrastare il fenomeno dell’italian sounding che ha effetti negativi non solo nel food, ma anche nel design, con aziende non italiane che usano nomi e definizioni italiane per rendere il loro prodotto più appetibile e a volte anche confondere il cliente.

L’ultimo aspetto commerciale che tengo a sottolineare è l’importanza per le aziende esportatrici di mettere al centro il proprio cliente, non solo rispetto all’utilizzo del prodotto di design, ma anche nell’esperienza di pre e post vendita. Se analizziamo le aziende più di successo degli ultimi anni, sono quelle che sono riuscite a mettere il cliente al centro della propria strategia di sviluppo e crescita.

Cristina Morozzi, giornalista, curatrice e critica di design