Intervista a Luca Fuso, CEO di Cassina
The MAG 23/02
Il futuro di Cassina: iconico marchio italiano di design
Di Cristina Morozzi
CM:
Per saperne di più su dove Cassina si sta dirigendo nel prossimo futuro, ho voluto concentrarmi su alcune parole chiave contemporanee, a partire da "sostenibilità", tema di un incontro del 12 luglio 2022 presso lo showroom dell'azienda a Milano in Via Durini.
LF:
L'azienda è molto impegnata su questo tema dal 2019, attraverso Cassina LAB, creato con il POLI.design del Politecnico di Milano. Sono stati studiati nuovi imbottiti e tessuti naturali per promuovere l'uso di nuovi materiali "circolari" nella produzione di mobili. L'attenzione è stata posta sullo smontaggio facilitato, la limitazione degli sprechi e la durabilità dei prodotti, non solo per i nuovi prodotti ma anche per quelli esistenti nella collezione. Offrire un approccio più sostenibile è una nostra priorità.
CM:
"Empatia" è stato il tema di una tavola rotonda al summit Tech.Emotion, con la partecipazione del filosofo Emanuele Coccia, autore di Filosofia della casa, lo spazio domestico e la felicità (Philosophy of the Home, Domestic Space and Happiness) (Einaudi, Torino, 2021) e Il bene nelle cose (The Good in Things) (Il Mulino, Bologna, 2014).
LF:
L'empatia è difficile da misurare. Cerchiamo di rendere i nostri prodotti il più funzionali possibile e di sottolinearne l'appartenenza al concetto di casa. Da oltre tre anni, le nostre vetrine e esposizioni offrono prodotti di vari designer di diversi periodi storici, tutti disposti in modo da comunicare qualcosa sul concetto di "casa". Stiamo perseguendo questo approccio e questa filosofia con The Cassina Perspective.
Nel suo saggio Giustizia e bellezza (Justice and Beauty) (Bollati Boringhieri, Torino), lo psicoanalista Luigi Zoja, sulla base della filosofia greca, suggerisce di rivalutare la bellezza.
LF:
La bellezza gioca un ruolo importante nella nostra collezione, specialmente in pezzi artistici come il paravento di Giacomo Balla, la radio a cristalli di Franco Albini, il divisorio di Gaetano Pesce, o la recente collezione Post Scriptum di oggetti unici in porcellana, in collaborazione con Ginori 1735, creata da FormaFantasma. Sono dipinti a mano, e si usano gessi speciali che rendono ogni motivo unico.
Il nostro catalogo include pezzi creati da designer e architetti di epoche diverse e con approcci differenti ai progetti. Attualmente ci stiamo concentrando sul cambiare la percezione della “casa” dando più spazio all'arredamento. Le nostre collezioni sono il risultato di una sperimentazione costante per catturare lo spirito storico, contaminando l'innovazione con la memoria, e coinvolgendo designer classici e nuove generazioni. Il nostro obiettivo è unire la tradizione con nuove idee, e pezzi iconici con quelli completamente nuovi. Il progetto Cassina Perspective è stato creato per posizionare le riedizioni all'interno di una nozione contemporanea di arredamento.
CM:
Che ruolo ha il colore?
LF:
Abbiamo iniziato a reintrodurre il colore nel 2019. Vogliamo liberarci della monotonia di grigi e beige. Il colore è un altro modo per personalizzare le cose. Per esempio, Antonio Citterio ha scelto tonalità audaci e brillanti per i suoi nuovi progetti.
CM:
Cosa ci può dire sui piani dell'azienda per il prossimo futuro?
LF:
Stiamo proseguendo come abbiamo fatto finora, con coerenza e continuità, qualità che alla fine ripagano, e valorizzando il nostro patrimonio costruito nel tempo grazie al contributo di importanti designer come Franco Albini, Vico Magistretti, Gaetano Pesce, Antonio Citterio e Patricia Urquiola. Stiamo combinando diversi approcci e modi di espressione e promuovendo valori chiave.



