Alberi di Natale sostenibili in legno e cartone
Visualizza tuttoL'EDITORIALE di DESIGN ITALY by Cristina Morozzi: Viaggio in Italia
Iniziamo un viaggio in Italia, non solo da classici turisti muniti di guida dei monumenti storici, ma stimolati dal desiderio di conoscere i valori del made in Italy.
Giacomo Becattini, noto economista, ordinario di Economia politica all’Università di Firenze, nel suo saggio “Distretti industriali e made in Italy” (Bollati Boringhieri, Torino 1998) sostiene che “anche senza andare indietro nel tempo, non è azzardato affermare che sia stata e sia la geografia dei distretti, una configurazione che non ha eguali altrove, a creare e alimentare il miracolo del design italiano.” Nelle varie regioni, nei capoluoghi e nei borghi si scoprono manifatture eccellenti, memoria di antiche tradizioni. I distretti industriali e artigianali costituiscono una rete di lavorazioni specializzate nei materiali che il territorio offre.
Il vetro soffiato a Venezia. Il pellame di vitello conciato nelle più varie diversità, dal cinghiale, al saffiano, reso morbido e duttile per adattarsi alle diverse sagome, a Arzignano in Veneto e a Santa Croce sull’Arno in Toscana. Il marmo a Carrara in Toscana, dove esiste “il bianco” prediletto dagli scultori. Il raro alabastro a Volterra, che lo custodisce nelle sue cave e che ne propone raffinate lavorazioni, storiche e contemporanee nel suo museo cittadino.
Ma partiamo dal Piemonte con i lanifici Fratelli Piacenza e Loro Piana specializzati in panni pregiati e in maglieria di cachemire, rispettivamente a Biella e a Quarona, che devono la speciale morbidezza dei loro prodotti ai lavaggi nell’acqua poco calcarea dei fiumi piemontesi. A Crusinallo, frazione di Omegna, troviamo Alessi, Bialetti e Lagostina, storiche aziende di casalinghi in acciaio. A Bra, in provincia di Cuneo, ha sede Abet Laminati, produttrice dal 1946 di laminati plastici decorativi, che hanno trovato la loro espressione più famosa, nella collezione di arredi Memphis, promossa da Ettore Sottsass nel 1981. A Cherasco, sempre in provincia di Cuneo ha sede “Il Museo della magia”.
E non è un caso, perché Torino, solcata da due fiumi il Po' e la Dora, è nota come città della magia nera. A Torino c’è il museo del cinema. E non va dimenticato che anche la moda nasce a Torino, dove nel 1932 viene fondato l’Ente nazionale della Moda e dove, negli anni 60, il Gruppo Finanziario tessile avviò la trasformazione della produzione sartoriale in produzione industriale. In quanto a gastronomia il Piemonte è regione di primati, a cominciare dai tartufi bianchi di Alba, proseguendo con i vini pregiati delle langhe e a seguire i gianduiotti, quindi il bicerin, un caffè con cioccolato e crema di latte e, per finire, il Bonet, dolce al cucchiaio, a base di amaretti, cacao uova e latte.
Sempre in tema di gastronomia è d’obbligo segnalare l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, fondata da Carlo Petrini, promotore dello slow food, con sede nello storico castello di Pollenzo, vicino a Cherasco.
Torino ospita il Museo Nazionale dell’auto, considerato tra i più importanti e antichi del mondo.
A Torino nasce il movimento dell’Arte povera, fondato dal famoso critico d’arte Germano Celant, che da impulso alla vita artistica del capoluogo Piemontese, dove sono attive importanti gallerie d’arte e che accoglie nel Castello di Rivoli, importante museo di arte contemporanea, un nutrito numero di opere d’arte povera e che dà il benvenuto ai visitatori con il provocatorio tappeto “Bel Paese” di Maurizio Cattelan.
Torino, assieme a Firenze, è stata capitale del movimento del design radicale con Studio 65, ancora attivo, autore di pezzi icona, come il divano Bocca, prodotto da Gufram azienda fondata a Grosso in provincia di Torino dai fratelli Gugliermetto nel 1952, oggi con sede a Barolo, che fu tra le prime in Italia a produrre arredi in poliuretano espanso mediante stampaggio a freddo.