TRENDS: Heritage by Cristina Morozzi

I tempi lunghi trascorsi in casa hanno influenzato il modo di pensare all’arredamento. 

Non più la ricerca di novità e di inediti, ma di prodotti di lunga durata che, con il tempo, accrescono il loro valore, come testimoniano le aste internazionali. Gufram e Poltronova, storiche aziende di design, che hanno in collezione prodotti dei gloriosi sessanta e settanta, hanno visto impennare le vendite di alcune icone, come il divano Bocca (Gufram) e lo specchio Ultrafragola (Poltronova).  

Vari importanti marchi di arredamento, come B&B, che ha riproposto Camaleonda, il divano componibile disegnato da Mario Bellini nel 1970 e Fontana Arte che ha rieditato la lampada da tavolo Regina, creata da Bobo Piccoli nel 1968, hanno attinto ai loro archivi. Non è un caso che nel 2021 siano stati pubblicati libri che parlano di case e delle cose che ospitano, come “Le cose” di George Perec (Einuadi), dove l’autore narra la mania per gli oggetti di una giovane coppia; “Il libro delle case”di Andrea Baiani (Feltrinelli), che racconta le case che ha vissuto, o Sandro Veronesi che nel “Il Colibri” ( La nave di Teseo) elenca puntigliosamente gli arredi della sua casa dell’infanzia in Piazza Savonarola a Firenze. 

Le aziende più sensibili si stanno orientando su progetti evocativi che, pur nella loro modernità tecnologica, rivelano riferimenti alla memoria, sia nelle sagome, sia nelle tipologie. Appartiene alla tendenza heritage anche il ritorno al mobile singolo, destinato a una funzione specifica, come lo scrittoio, la toilette, il paravento, il cassettone …che erano stati sfrattati dalle case moderne dalla parete attrezzata, destinata, dietro le ante, a contenere quasi tutto e a svolgere la maggior parte delle funzioni.  

Anche La moda, che corre sempre veloce, si volta indietro, ma guarda agli anni 90 che hanno segnato il successo di importanti marchi. Il design contemporaneo attinge invece agli anni sessanta / settanta, che hanno rivoluzionato il modo di arredare le case. Il sogno degli architetti e dei designer di quel periodo era di cambiare il modo di vivere. I pezzi pop e provocatori dell’epoca erano il simbolo della volontà di rinascita, la medesima che oggi riporta in auge quelle icone.