Alberi di Natale sostenibili in legno e cartone
Visualizza tuttoDESIGN FOR LOVE
The List #07
di Antonella Dedini
Tutto sull'amore
Tracey Emin, mostra You Saved Me, Love, Chiostro del Bramante, Roma, 2018
Il 14 febbraio 1400 fu istituita in Francia l'Alta Corte d'Amore, ispirata ai principi dell'amor cortese, che fu il primo tribunale a operare ufficialmente per la difesa delle donne. Si occupava delle controversie coniugali, dei tradimenti e delle violenze spesso perpetrate sulle donne, siano esse madri, mogli o figlie. Aveva anche giurisdizione sulle controversie tra amanti e tra coppie separate, il che lo rendeva molto all'avanguardia. Purtroppo, da allora è stata poco utilizzata e la violenza contro le donne continua anche nella società odierna.
Quest'anno, quindi, vediamo San Valentino non solo come un giorno per celebrare il martire cristiano San Valentino da Terni - patrono degli innamorati che officiava segretamente matrimoni cristiani in un'epoca in cui questo non era permesso - ma come una celebrazione dell'amore. Una celebrazione della passione e del rispetto per il proprio partner, con il quale abbiamo deciso di condividere la nostra vita per ora, o per sempre.
In linea con questo tema, la Lista di questo mese è dedicata agli oggetti e alle opere d'arte e di design che parlano d'amore.
L'AMORE
Robert Indiana, Amore, USA, 1964
È forse una delle opere d'arte più conosciute al mondo, non solo perché protagonista della pop art americana, ma anche per il messaggio immediato che trasmette.
Robert Indiana, con la sua grafica colorata e incisiva, ha fatto largo uso della pubblicità e dei suoi linguaggi. Ha utilizzato caratteri familiari e rassicuranti per creare concetti visivi e messaggi chiari. Il suo lavoro è fatto di frasi, di "poemi scultorei" come li chiamava lui, rispettando la parola scritta come mezzo per messaggi sociali che devono essere conservati nel tempo.
Nelle sue opere, Indiana ha utilizzato il più possibile immagini legate all'arte visiva contemporanea, in modo che il contenuto delle sue opere potesse essere assorbito, trasformando il messaggio in un'opera d'arte e viceversa.
Love è una delle opere più famose di Indiana ed è stata commissionata dal MoMA nel 1964 per una cartolina di Natale.
LA SPILLA SURREALISTA
Salvador Dalì, Tristano e Isotta, creato dall'atelier di Carlos Alemany, USA, 1944 ca.
Questa spilla surrealista è stata creata da una delle menti più audaci ed eclettiche della storia dell'arte. Salvador Dalì si ispirò alla leggenda di Tristano e Isotta per creare un gioiello straordinario con un messaggio d'amore. La spilla mostra i profili di due amanti che formano una coppa, che a sua volta rappresenta una possibile abbondanza d'amore tra un uomo e una donna.
Nel 1944 Dalì crea le scenografie per il balletto Mad Tristan su musica di Richard Wagner e rimane particolarmente colpito dall'intensa passione della storia e della musica. In quegli anni, grazie soprattutto all'amore per la sua musa, Gala, inizia a disegnare gioielli, tra cui questa magnifica spilla. Le sue serie di disegni e gioielli in oro e pietre preziose, realizzate con il maestro orafo Carlos Alemany tra gli anni '40 e '70, ci offrono l'opportunità di immergerci nel suo speciale immaginario, dove l'amore era un sentimento controverso.
Amore a tutti i costi, perché l'amore non è tale se non è desiderio e sofferenza. Come diceva Thomas Mann: il vero amore è un regno di emozioni in antitesi alla ragione.
Dalì ha detto quanto segue sui suoi gioielli: "Il mio obiettivo è mostrare l'arte del gioiello nel suo vero significato. Il design e l'artigianato dovrebbero costare più delle pietre e dei metalli preziosi".
ODE ALLA DONNA
Fabio Viale, La Venere tatuata, Torino, Italia, 2016
Questa scultura è un'ode alla donna e alla Venere di Milo, emblema di bellezza e sensualità. Questa scultura, tatuata con frammenti de Il trionfo della morte per simboleggiare l'orrore della realtà contrapposto all'ideale di bellezza, è un'interpretazione contemporanea di un mito che dovrebbe essere ricordato e modernizzato.
Viale prende in prestito dalla classicità senza emularla, creando invece nuove sperimentazioni per raccontare lo straordinario, andando oltre l'ordinario. Per Viale, i tatuaggi che decorano la schiena di Venere sono un modo per evidenziare le forme seducenti del corpo della statua, creando una sorprendente associazione tra la bellezza classica e modesta e quella inaspettata e provocante.
DALÌ E MAE WEST
Salvador Dalì, Mae West, Spagna 1935
Salvador Dalì voleva che l'arte facesse parte di tutti gli aspetti della vita. Si interessò all'arredamento grazie al suo amico, l'architetto d'interni Jean Michel Frank. Tra il 1934 e il 1935 lavora a un ritratto a guazzo su una fotografia dell'attrice Mae West quando, a un certo punto, una visione lo porta a immaginare lo spazio surrealista di un appartamento sul suo volto. Trasformò i suoi riccioli biondi in una porta, i suoi occhi in quadri, il suo naso in un camino e le sue labbra in un divano.
Era un'opera così provocante e sensuale che il mecenate inglese Edward James ne richiese una versione tridimensionale in scala reale. Frank ne commissionò altri cinque per i suoi ricchi clienti e uno addirittura in "rosa shocking" per il rossetto lanciato dalla stilista Elsa Schiaparelli.
E non possiamo dimenticare che nel 1970 il divano divenne un'icona pop ridisegnata dal gruppo radicale Studio65 per Gufram.
EMBRYOS
Alexa Lixfeld, Cucchiai metamorfici, Germania, 2010
Questa installazione è una storia di cambiamento e comprende tredici diversi pezzi di argenteria che subiscono una trasformazione. Simili a embrioni, i pezzi si trasformano in cucchiai (femmine) o in forchette (maschi).
Ma è proprio la trasformazione l'aspetto più interessante. Osservandoli, non è ancora possibile definirne il sesso e quindi la funzione. Tutto questo viene raccontato attraverso la forma.
Metamorphose riguarda il divenire di qualcosa: come fa un cucchiaio a diventare una forchetta? Quando è ancora un cucchiaio e quando è già una forchetta? Quando è maschio e quando è femmina? Parlare dei sessi attraverso le posate come metafora è affascinante.
CONTROVERSO E DECORATIVO
Piero Fornasetti, Adamo ed Eva, Italia, 1950; rifacimento del 2000 da parte dell'Atelier Fornasetti
Questa serie di piatti in porcellana decorati in oro, con le tecniche e i dettagli riconoscibili tipici dell'opera di Fornasetti, compongono insieme una rappresentazione artistica dei corpi di Adamo ed Eva.
Il 21 ottobre 1988, un articolo del NY Times scritto da Suzanne Slesin riportava la notizia della morte del grande artista. Nella descrizione di alcune delle sue opere, la collezione di tavole di Adamo ed Eva, ognuna delle quali mostra una parte diversa del corpo umano, viene definita controversa e decorativa. In effetti, non c'è mai stato un doppio aggettivo migliore per Fornasetti, che era certamente un grande esteta e amava la bellezza, ma era anche un artista che amava essere un provocatore.
Gli oggetti di Fornasetti sono multipli. Il figlio Barnaba Fornasetti, da oltre trent'anni direttore artistico dell'atelier di design milanese, ha creato un marchio internazionale noto per l'artigianalità, l'arte e il design.
VENERE
Carlo Mollino, specchio Venere, Casa Miller, Torino, Italia, 1938
In Casa Miller, Mollino rivela la sua originalità di decoratore: trascende abilmente gli schemi funzionalisti dell'epoca senza cadere in stili eccessivi. Il suo ingegno è evidente in una casa concepita come una sorta di luogo "fatto di pareti e di oggetti, di forme e di spazi", dove ognuno di essi fa parte di "una sceneggiatura ben fatta" (Carlo Levi, Domus).
Ogni oggetto rimanda a qualcosa, come gli specchi con le loro infinite allusioni. Ha creato, con più di vent'anni di anticipo sui tempi, quell'architettura della persuasione tipica della teatralità americana degli anni Sessanta.
La sua interpretazione del profilo della Venere di Milo come specchio è una rottura con le forme convenzionali dello specchio, adottando e utilizzando le forme molto più sensuali della statua iconica che rappresenta la divinità. Lo specchio a sua volta riflette, in una narrazione collegata, oggetti eroticamente ritratti in sensuali forme femminili.
Nell'ultima immagine è raffigurato lo specchio, ora chiamato Milo e prodotto da Zanotta.
RIVOLUZIONE ESTETICA
Verner Panton, Heart Cone Chair, Svizzera, 1958, per Vitra
Negli anni Cinquanta Verner Panton, designer danese di formazione funzionalista, fu travolto da un'inaspettata rivoluzione estetica e di pensiero che anticipò i decenni successivi della pop art. Panton ha esercitato un'enorme influenza sulla pop art, dagli oggetti agli arredi per la casa fino alla moda, ed è stato tutt'altro che un minimalista del design scandinavo. Ha preso a cuore il motto di Walt Disney "se puoi sognarlo, puoi farlo", sperimentando forme, colori e nuovi materiali, creando idee innovative di spazio per case e uffici.
Ha immaginato e creato fantastici pezzi d'arredo: sedie appese al soffitto, girevoli e regolabili in altezza, ma anche sedute dalle forme insolite come la famosa Panton Chair, che potevano essere create solo con le nuove tecnologie. La Heart Cone Chair, evoluzione contemporanea della poltrona bergère, è tutta rossa e ha la rassicurante e confortante forma di un cuore.
I MOBILI GRIGI
Ettore Sottsass, Ultrafragola, serie Mobili Grigi, Poltronova, Italia, 1970
Questo specchio si ispira ad Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carrol, come dimostrano anche le sue dimensioni (100 cm per 195 cm): una grande porta che si può attraversare e un omaggio alla femminilità.
Questo pezzo è stato l'unico della serie a entrare in produzione, e pochissimi degli altri sono stati realizzati per mostre o collezioni private. Sottsass descrive così il suo progetto Mobili Grigi: "forme arrotondate e gonfie (per sempre), forme di origine femminile forse o - se volete - di origine religiosa (che è la stessa cosa)".
Si tratta di una collezione di mobili pensati non per essere meramente funzionali, ma oggetti che racchiudono una forte componente emotiva che veicola messaggi e simboli.
Questo specchio è stato presentato per la prima volta da Poltronova nel 1970 in occasione di Eurodomus 3, precursore dell'evento che sarebbe poi diventato il famoso Salone del Mobile di Milano.
È QUELLO CHE SEMBRA
Ettore Sottsass, vaso di fiori Shiva, BD Barcelona Design, 1973
"Continuo a produrre piccole, piccole, piccole architetture, come questo pezzo di ceramica, per esempio, un po' come i monumenti, un po' come le tombe, un po' come i templi abbandonati degli dei, un po' come le rovine dell'antica e sconosciuta civiltà in cui si sapeva qualcosa, il dire; si dice che comprendessero gli assi, le curve, le intersezioni, forse anche la causalità dei corsi dei corpi cosmici, lungo i quali ogni giorno scorrono i vertici privati degli atomi che compongono la nostra fragile carne e il nostro sangue".
Ettore Sottsass
DUE FILI AVVINGHIATI
Ingo Maurer, Uno dal cuore, Germania, 1989, prod. I.M.
Ingo Maurer, definito il poeta della luce e il genio del design, era visionario e imprevedibile. Ad ogni Salone del Mobile di Milano, ricordo che non vedevo l'ora di vedere la sua nuova collezione di lampade allo Spazio Krizia di Via Senato. Riusciva sempre a essere sorprendente e innovativo.
Gli anni Novanta erano anni meravigliosi e non c'erano molti geni come lui. È stato tra i primi a produrre le proprie opere e ha camminato sul confine tra l'essere un artista che creava pezzi d'arte unici e la ricerca di equilibrio e materiali per creare design più industriali.
Alla fine decise di produrre i suoi pezzi, sperimentando con la luce e lasciando libera la sua immaginazione. Ha creato bellissime lampade, che sono sculture di luce che non svaniranno mai. In Italia ha ricevuto il Compasso d'oro alla carriera nel 2011.
Questa lampada da comodino è stata progettata come regalo di nozze per una coppia di amici. Fili rossi e blu sono annodati e intrecciati, creando una promessa di amore eterno. Mentre uno specchio a forma di cuore proietta la sua forma sulla parete, due piccoli coccodrilli si nascondono alla base della lampada.
AMORE
Fabio Novembre, mobile LOVe in rosso, Driade, Italia.
"L'amore è scegliersi, avvolti da un'aura di mistero. L'amore è un fedele custode di sogni condivisi, uno spazio di possibilità", ha dichiarato Fabio Novembre.
Questa credenza rosso vivo è un manifesto bidimensionale dedicato all'amore, in cui le lettere della parola vi accompagnano quando aprite le sue porte.
Si tratta di uno straordinario mobile contenitore, ma anche di un bellissimo spazio dove riporre le cose che amiamo. Questo è il senso dei progetti di Fabio Novembre: contaminazione, sensualità, empatia e funzionalità.
LINEE SENSUALI
Driade Lab, contenitori Ercole e Afrodite, Driade, 2021
L'antropomorfismo è un'arte antica che fa risalire il suo significato al termine greco ánthrōpos, uomo, e morphē, forma. Prima di assumere un ruolo centrale nell'architettura di Vitruvio, ha dominato le culture arcaiche, dove gli edifici riflettevano il simbolismo antropomorfo replicando figure e misure derivate dall'osservazione del corpo umano.
In epoca moderna e nel design, ci sono state opere iconiche indimenticabili di artisti come Salvador Dalì, Carlo Mollino, Piero Fornasetti, Gaetano Pesce, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass e Fabio Novembre, per citare solo alcuni dei grandi designer che hanno sperimentato le meraviglie del corpo umano.
Incrocio tra arte e design, è una tendenza e un filo conduttore tra i designer che decidono di sperimentare nuove forme dal sapore giocoso o provocatorio, sperimentando con il corpo umano e le sue parti. Ingrandiscono i tratti e i dettagli del corpo, conferendogli una dimensione magica e ancestrale grazie a un mix di linguaggi classici e pop.
LUI E LEI
Fabio Novembre, Lui & Lei, Casamania, Italia, 2008
In questa lista non poteva certo mancare questo brano.
Ispirandosi al passo della Genesi nella Bibbia in cui Dio crea l'uomo e la donna, Fabio Novembre ha assegnato il sesso maschile e femminile a queste due sedute, che ricordano l'iconica Panton Chair disegnata da Verner Panton nel 1959.
Nel modello originale, il designer distingueva tra maschio e femmina grazie alle due diverse impronte dei glutei. Questi corpi nudi sono stati "scolpiti" in modo così realistico e spudorato che possiamo quasi percepire il loro pathos erotico.
Sono davvero iconici.
CUORI MORBIDI
Ron Arad, Cuore morbido, Moroso, Italia, 1991
Nel 1989, appena entrato nella redazione come giovane apprendista della rivista Ottagono, fui inviato (audacemente) a Londra per intervistare l'architetto israeliano Ron Arad nel suo studio di design One Off.
Nel suo spazio visionario, progettava mobili artigianali anticonformisti, principalmente in lastre d'acciaio saldate, con forme scultoree mai viste prima. Mi sono sentita la persona più fortunata del mondo ad avere quel fantastico lavoro e ho cercato, anche se ero inesperta, di portare a Milano quanto più possibile di quell'esperienza, compresa la chiacchierata con il designer che mi ha permesso di capire che "la forma segue la funzione" è un assioma molto discutibile. Imparai anche che presto ci sarebbe stato un dialogo costruttivo tra arte contemporanea e design industriale.
La ricerca di Ron Arad si è presto unita alle competenze di Moroso e il risultato è questa poltrona, che è l'evoluzione della famosa poltrona in acciaio The Big Easy disegnata nel 1988.
Soft Heart è un gioco di cambi di volumi, passando da una poltrona a un cuore, da un cuore a una poltrona, e sperimenta forme con nuovi materiali.
ANELLO 3D
Giulio Iacchetti, Anellove, Cyrcus
Questo anello stampato in 3D può essere personalizzato con le lettere dei nomi dei due innamorati che vogliamo immortalare, rendendolo un regalo perfetto per un compleanno o per San Valentino.
Cyrcus è un movimento/azienda fondato dal designer Denis Santachiara e si basa sulla fabbricazione digitale per produrre i suoi progetti. Creare, produrre, scambiare e consumare design assume così forme nuove, inedite e realmente sostenibili. Cyrcus ha trasformato il linguaggio del design, realizzando i suoi prodotti in metalli preziosi e materiali pregiati come l'oro, l'argento, il marmo, l'acciaio e l'alluminio e utilizzando le tecnologie di stampa 3D, laser e CNC, che facilitano la creazione di forme complesse che altrimenti sarebbero difficili o impossibili da realizzare con le tecniche tradizionali.
ANNA G
Alessandro Mendini, cavatappi Anna G, Alessi, 1994, Italia
Questo cavatappi vivace e colorato è un'icona del design che ha ispirato altri progetti. Mendini ha dedicato il gadget all'amica e collega Anna Gili, che Mendini ha immortalato perfettamente con il suo caratteristico carré. Mendini apportò pochissime modifiche al design originale che tutti conosciamo e amiamo e che si trova in molte cucine.
Disegnato da Dominick Rosati nel 1928, ha due manici e viti e ha subito pochissime modifiche nel tempo, tranne l'aggiunta dell'apribottiglie nella parte superiore. L'elemento vincente è il corpo centrale, dotato di una vite di Archimede che penetra nel sughero e di una parte superiore facile da girare. L'intero pezzo è stato progettato per danneggiare il meno possibile il sughero. Facendo leva sui due manici, il sughero viene estratto.
Dopo il 1880, i tappi di sughero cominciarono a essere utilizzati per sigillare le bottiglie (in precedenza erano stati utilizzati vasi di pelle di animale, brocche di ceramica o di vetro e botti di legno che, una volta aperte, non erano più adatte a conservare il vino). Da allora fino al 1930 sono stati registrati più di 300 brevetti di cavatappi. Quello progettato da Alessandro Mendini è di gran lunga il più dolce e originale.
IL BACIO
Marco de Masi, saliera Bino & Bina, Cyrcus Design, Italia
Leonardo da Vinci diceva che la semplicità è il massimo della raffinatezza.
Questo bellissimo e minimale set di sali e pepiere incarna perfettamente questo concetto.
Si tratta di un pezzo iconico stampato in 3D con processi di fabbricazione digitale.