EDITORIALE DI DESIGN ITALY di Cristina Morozzi: Riconquistare il mondo

Praticità, sostenibilità, heritage sono i caratteri che contraddistinguono le nuove collezioni primavera estate 2022.


La moda è il più attendibile termometro della temperatura sociale. Lo confermano le sfilate primavera-estate 2022, di nuovo in presenza.  


Ritornano in molte collezioni i colori nelle varianti pastello più audaci, ricompaiono i logo che diventano pattern, come nell’ultima presentazione di Versace; le paillettes, le stole, i taffetas, i minidress e le fantasie fiorate che alludono al glamour. 


La praticità, ormai un presupposto, come la sostenibilità, ammicca all’ostentazione e non disdegna il glitter. L’heritage resiste come fonte d’ispirazione e compaiono anche accenni ai ruggenti anni 20. Molti creativi guardano anche alle subculture per offrire collezioni che consentano di esprimere stili più personali. 


Dopo la parentesi della domesticità forzata, per “uscire a riconquistare il mondo”, come titola l'Officiel, la rivista patinata bibbia delle tendenze moda, conviene, nel modo di vestire, mostrare la propria personalità, ritrovando il piacere di essere, talvolta, anche over dressed. 


Il concetto che rimane importante, come sostiene Diego della Valle di Tod’s, “è riuscire a produrre pezzi desiderabili. Tutto, la comunicazione, lo storytelling, le sfilate, gli eventi e il retail devono puntare a rafforzare il marchio. I negozi restano fondamentali, perché rappresentano un piacere per i consumatori e dovrebbero essere sempre luoghi dove si entra per fare scoperte.” 


I protagonisti del settore sono concordi nell’affermare la necessità di recuperare il sogno e la bellezza, offrendo capi durevoli, capaci di emozionare. E prevedono l’affermarsi di uno shopping colto che ami valori e stili che durano nel tempo e che privilegiano una qualità indifferente all’eccitazione data dal piacere di possedere una cosa nuova. 


Beppe Angiolini, titolare del famoso multimarca Sugar di Arezzo invita “a comprare ancora, ma con sentimento”. 




Cristina Morozzi