Gianna Moise intervistata da Cristina Morozzi

Un'artista polivalente interessata a tutte le forme d'arte, dalla scultura alla pittura. Leggi l'intervista a Gianna Moise.

 

 

Dopo la laurea in ingegneria chimica al Politecnico di Milano, ha frequentato la scuola di pittura e copia del vero all’Accademia di Brera. La cultura dei materiali, delle loro origini e delle loro prestazioni nutre le sue originali opere artistiche. Ha viaggiato per lunghi periodi in oriente per entrare in contatto con la cultura e con la mistica orientale. Dal 2011 è direttore artistico della Fondazione Cova di Milano.

 

 


CM:
Dopo la laurea in ingegneria chimica ti sei dedicata alle creazioni artistiche. Raccontaci questo percorso.

 

GM:
La mia passione è diventata il mio lavoro. Il mio obiettivo è comunicare le cose belle della vita. La laurea mi ha consentito di approfondire la conoscenza dei materiali che nutrono le mie creazioni artistiche. Voglio trasmettere la mia gioia di vivere. La vita per me è come una tavolozza di colori.

 


CM:
Cosa rappresenta per te l’arte?

 

GM:
Non è una professione, un lavoro, ma un modo di vivere, un’inclinazione naturale, quasi istintiva. Quello che faccio mi fa stare bene e in armonia. Il ricavato della mia prima pittura a olio è stato donato a un’associazione benefica.

 


CM:
Come definisci la tua produzione artistica?

 

GM:
Alla base c’è l’amore. Non è per caso che il simbolo della mia arte sia un cuore, oppure la scultura della donna in preghiera stampata su lastra in alluminio mandorlato, una mamma dell’umanità che prega per tutti noi. È l’ascolto delle mie vibrazioni che mi guida nella creazione.

 


CM:
Come lavori il vetro che è uno dei tuoi materiali d’elezione?

 

GM:
Non soffio il vetro, ma utilizzo un filo di cristallo, metafora del filo della vista, con il quale creo delle sagome, come il cuore. E’ come se scrivessi con una penna d’oca intinta nell’inchiostro che rappresenta l’amore.

 


CM:
I tuoi soggetti preferiti?

 

GM:
I miei soggetti sono archetipi. Creo molti animali che considero archetipi. Prediligo le mosche, le libellule, i pesci, tutto animali muti per contrappunto all’attuale eccesso di parole.
Quindi il gatto e il cane che vivono d’amore e che sono i protettori della casa. Aiutano a sentirti a casa. E la casa è il nostro tempio.

 


CM:
Tra i tuoi ultimi lavori?

 

GM:
Un quadro dipinto a olio di rose e un donna in preghiera dorata, titolata “Pray and love”, che è stata acquistata da una collezionista donna.

 

 

 

Scopri la collezione di Gianna Moise su Design Italy.

 

 

 

Cristina Morozzi