LA NUOVA GEOGRAFIA AZIENDALE

The MAG - 06.23

Di Cristina Morozzi

Il recente Salone del Mobile 2023 ha chiuso i battenti registrando una affluenza in fiera del 15% superiore all’ultima edizione pre covid.

Si è modificata la geografia del fuori Salone.

Numerosi gli eventi nei vari distretti, ai quali si aggiungono il debutto del distretto Portello nella zona di Fiera Milano City e nuove prestigiose sedi di alcuni noti brand, come Cappellini e Porro, che hanno inaugurato nuovi spazi in centro città.
Cappellini, su due piani, con giardino, in Via Borgogna al n.8 e Porro, che da Via Durini si è spostato in via Visconti di Modrone, in un palazzo di mattoni, vetro e metallo, rivestito di edera, con 6 vetrine su strada.  

Porro Showroom

Porro Showroom

Dopo una lunga assenza, ricompare Meritalia, on una mostra temporanea alla Triennale, al piano terra, di fronte al “Museo del design”. Meritalia  entrata a far parte della Fondazione “Radical design” (soci fondatori Sandra e Charly Vezza, direttore Axel Liberti), comprendente marchi come Gufram e Menphis, con la sua eclettica collezione, firmata da noti designer, quali tra gli altri, Gaetano Pesce, Karim Rashid, Afra & Tobia ScarpaMario Bellini.

Meritalia

La nuova geografia del fuori Salone sottolinea la tendenza che premia i pezzi storici degli anni ‘70-’80, firmati da designer come Gaetano Pesce, Mario Bellini, e Tobia Scarpa. Tutti attivi e propositivi, nonostante l’età avanzata, che rivelano ancora la voglia di stupire, magari scandalizzare, con tipologie tradizionali di prodotti, come paraventi e scrivanie, declinati anche in colori accessi.

Le aziende dotate di archivi storici hanno presentato pezzi firmati da avanguardie radicali della fine degli anni ‘70, come  Poltronova, che ha rieditato il motivo Farfalla, creato dagli ArchiZoom, per una nuova collezione di tappeti.

La geografia del settore arredo del 2023 rivela, a un primo colpo d’occhio, una generale tendenza alla prudenza dei creativi delle nuove  generazioni, che propongono progetti di “ buon senso”  e , quasi per contrappunto, la sfrontatezza “dei maestri” che fanno tesoro della loro storica militanza, sempre  nel segno della trasgressione, per riuscire ancora a meravigliare.