Alberi di Natale sostenibili in legno e cartone
Visualizza tuttoPOLTRONA FRAU:
L'INTELLIGENZA DELLA MANO ARTIGIANA
The List #20
Di Antonella Dedini
Edoardo Marchioro; “Pechinese in poltrona” (Pechinese in poltrona);
Manifesto del 1921 raffigurante il modello Poltrona Frau 2019
Introduzione
Poltrona Frau è nata a Torino nel 1912 nel laboratorio del tappezziere Renzo Frau, di origine sarda, ma piemontese d’elezione. Nella sua bottega si creavano cose belle e ben fatte, di rara qualità e per questo eterne per forma e per fattura.
Negli anni ’60 la svolta inizia con il trasferimento della produzione a Tolentino nelle industriose Marche. Scriveva il visionario Franco Moschini, storico Presidente che ha guidato l’azienda per più di cinquant’anni dal 1962: “Grazie a Renzo Frau per me la poltrona è sinonimo di vita, passione, lavoro e sogno, riflessione e speranza, futuro e anche potere”.
Poltrona Frau ha oggi 111 anni di storia, esperienza e prestigio. Il suo marchio, ormai riconosciuto a livello internazionale, parla di tradizione, ma anche di continua innovazione. Oggi Poltrona Frau rappresenta uno dei miti della quotidianità anche per la sua capacità di creare oggetti fuori dal tempo, in continua consegna alla storia, singolare crogiolo di abilità artigianali e imprenditoriali.
Chiari oggi i suoi valori e la sua mission: l’elevata artigianalità, l’intelligenza delle mani, l’attenzione per i dettagli, la pelle come materiale di elezione, la sostenibilità e la caratteristica unicità che per talento non ha rivali.
Ringrazio l’azienda per aver fornito materiali fotografici e informazioni preziose che mi hanno permesso di mettere insieme la lista di questo mese.
LA POLTRONA ETERNA
Torino, 1912: è un mondo ancora avvolto nella Belle Époque, ma già curioso di modernità. La città è in fermento, “diventa nel tempo capitale dell’industria automobilistica, dell’editoria, della finanza e della moda. In questa cornice nascono il cinema, la radio-televisione e poi le avanguardie artistiche, la pittura metafisica e l’Arte Povera. E’ una fucina di lavorazione del pensiero, di quell’intelligenza tanto operosa e rigorosa, quanto proba e dignitosa sul piano etico e morale”. (dal libro Torino. Elegante Follia, di Valentina Nasi e Antonella Dedini). È qui che nasce qualcosa di nuovo anche nel mondo dell’abitare: le case fantasiose di Carlo Mollino con i suoi mobili antropomorfi, o le tappezzerie preziose e le sedute in ottima pelle che i migliori carrozzieri ben conoscevano.
L’intuizione di Frau sta nell’individuare una tipologia di poltrona che è sinonimo di comfort e piacere domestico; sta nell’eternità di un materiale, la pelle, che più passa il tempo, più diventa bella. La poltrona con il passare degli anni diventa alcova insostituibile per il corpo con un aroma profumato che mai più dimentichi. Io conservo ancora nel mio appartamento milanese le due vecchie poltrone Frau comprate nel 1930 da mio zio e da mia mamma poi ereditate. Ci sono cresciuta con queste poltrone. Oggi costituiscono per me piacere ed eterni ricordi.
RITORNI E RIAPPARIZIONI
ora ribattezzata Nella e rivisitata nel 2019 dal designer Roberto Lazzeroni, Poltrona Frau
Renzo Frau convinse la Real Casa ad accomodarsi nei suoi impeccabili capitonné. La poltrona 128 fu disegnata e realizzata per il Principe Filiberto Ludovico di Savoia, grande fumatore di sigari e che si dice la ambientò in diversi colori nei suoi appartamenti. Una poltrona dai tratti opulenti delle bergère rococò con la particolare aggiunta di un allungo per appoggiare i piedi.
Dopo un secolo esatto la poltrona rinasce con il nuovo nome Nella e con nuove proporzioni, mantenendo comunque lo spirito originario. Il designer Roberto Lazzeroni ha lavorato sulle nuove dimensioni della seduta rendendola più confortevole allargando e abbassando la seduta per un comfort più rilassato e informale. La famosa lavorazione a capitonné dello schienale è stata alleggerita nei numeri di punti così come la tipica piegatura a plissé dei braccioli. Nella è pronta per attraversare altri prossimi 100 anni.
LA PELLE COME MANIFESTO SULLA SOSTENIBILITÀ
dai blu ai rossi e ai pellami maculati piacevoli al tatto
Renzo Frau ha iniziato fin dall’origine della sua bottega a realizzare mobili in pelle, materia d’elezione del successo della futura azienda. Per l’epoca era un’assoluta novità sia per il tipo di materiale, sia per le tecniche di lavorazione mai viste prima in italia. Per la prima volta fu introdotto il colore per il rivestimento degli imbottiti. Solo pelle naturale a pieno fiore, lo strato più pregiato del derma, con pochi pori e molto morbida e resistente, con processi al cromo in grado di assicurare maggiore stabilità chimica e biologica.
Oggi in Poltrona Frau la ricerca sulla pelle ha conseguito importanti traguardi nella riduzione dell’impatto ambientale. È stato istituito internamente all’azienda il Dipartimento di Ricerca e Sviluppo Pelli dove è nata la Pelle Frau Impact Less volta al minor impiego di risorse energetiche e di sostanze impattanti per l’ambiente e per l’uomo durante la produzione e nella lavorazione.
IL LABORATORIO FRAU
dalla prova a fatica al controllo della pelle al microscopio
È il luogo dove ogni dettaglio viene studiato e sperimentato in camice bianco. Test fisici e chimici, prove serrate di resistenza e durata. Non solo la pelle, ma anche crine, chiodi, spaghi, piuma d’oca come componenti di nuovi modelli e nuovi traguardi.
Il saper fare lascia il campo alle competenze tecniche sui materiali. Nel laboratorio di Tolentino vengono passati al vaglio tutti i prodotti dalle sedute alle sellature in pelle per il settore automobilistico. Il dialogo con il laboratorio di Ricerca e Sviluppo è continuo perché precede e poi segue la nascita di un nuovo prodotto al fine di garantire qualità, innovazione e prestazione.
IL TAGLIO
taglio a mano e utilizzo di una macchina laser, modelli in bachelite
Solo quando la pelle è impeccabile e ha superato i vari tipi di test allora può essere tagliata. Il reparto del Taglio mantiene il fascino di una vecchia sartoria dove le sagome accatastate di dime in bachelite di modelli fuori collezione sono pronte a tornare in azione se qualche cliente chiede il ripristino di un rivestimento di una vecchia seduta; ci sono anche grandi macchine per il taglio dove saperi artigianali si fondono alle tecnologie laser più avanzate. Obiettivo è il mantenimento della naturalezza della pelle. Una “carta geografica” a prima vista stesa sul tavolo, la pelle svela ogni traccia della sua storia perché non tutte le imperfezioni sono difetti. Anzi in un mondo oggi dove a volte si fa fatica a distinguere un materiale vero da uno falso, questa caratteristica diventa firma essenziale di autenticità.
CRUDI E FUSTI
determinati posti a sedere vengono elaborati
“Il segreto è nella tensione del filo. L’ago cerca la posizione. Quando la trova lo spago si tende, la molla è agganciata….Prove tecniche d’imbottitura” . (Dal libro L’intelligenza delle mani, a cura di Mario Piazza, ed. Rizzoli, 2012).
Il reparto Crudi di Tolentino è affidato all'”intelligenza delle mani”. La prima fase parte dal montaggio della “muscolatura”: il fusto rigorosamente in massello. “Fatto a mano”, nel reparto Crudi, significa incinghiare ogni singolo modello”. La iuta delle cinghie è completamente naturale, la si srotola e poi la si tende prima del fissaggio delle molle e dell’imbottitura. Il tutto viene assemblato con l’occhio esperto e la precisione dell’esperienza che sa calibrare le forme e i pesi. Ogni lavorazione richiede un suo tempo che può andare dalle 6 alle 10 ore e una volta realizzata la base si è solo a metà dell’opera.
Poltrona Frau
LA CUCITURA E LA RICOPERTURA
Pura sartoria: 1.940.400 metri di filo l’anno. Un abito per seduta. Cuciture resistenti, fedeli nel tempo, ma anche decorative come elementi grafici che definiscono un modello o una linea, tono su tono o in contrasto.
Le arricciature vengono eseguite rigorosamente a mano, piega su piega che restituisce un’idea di grande morbidezza al manufatto, poi si prosegue alla fase successiva che è la Ricopertura.
Renzo Frau, Divano Chester (1912-2019),
Poltrona Frau
“La prima volta che completi una poltrona Chester hai l’impressione di aver scalato un grattacielo. Poi capisci che ci vuole il fisico: muscoli allenati e resistenza fisica. Solo la passione è la stessa. Sai che sei uno dei pochi, sai che quella Chester porterà per sempre la tua firma, a matita, su un listello di legno del fusto”. Racconta un maestro-tappezziere, sarto e costumista.
Ecco, è la memoria segreta delle cose.
Nel Chester la costruzione delle losanghe, secondo la tradizionale tecnica inglese di periodo edoardiano, parte dal basso, fila per fila, un bottone alla volta, piega per piega. Come un accordatore di pianoforte.
… MA CHE COSA SIGNIFICA CAPITONNÉE?
“Tecnica di imbottitura nata nel XVII secolo e sviluppatasi nel XVIII. Realizzata a mano con crine vegetale, spago e tela canapina. Consiste nella creazione di una sequenza di cuscinetti imbottiti di crine vegetale, detti “capitons”, a forma di losanghe o rombi, rifiniti da bottoni in pelle applicati attraverso il tiraggio di spaghi. Dagli anni Trenta gli spaghi vengono agganciati alla tela di iuta, dopo aver effettuato la foratura della canapina con una maschera di posizionamento a macchina tracciatrice”. (Dal libro L’intelligenza delle mani, a cura di Mario Piazza, ed. Rizzoli, 2012)
LA POLTRONA ICONA
La Poltrona Vanity Fair in numeri:
21 ore di lavoro
9 mq di pelle
19 kg di faggio stagionato
48 molle biconiche in acciaio
12 metri di spago
20 metri di cinghie di iuta
7 kg di crine
5 kg di piumino d'oca
275 chiodi rivestiti in pelle
20 metri di cuciture
100 metri di filo
Vanity Fair è la poltrona moderna per eccellenza. Coglie l’eco di un mondo aperto a nuove fascinazioni e a innovative sperimentazioni formali. Il periodo in cui è nata è l’Art Déco (nome derivato da Exposition internationale des Arts décoratifs et Industriels modernes, Esposizione internazionale di Arti decorative e Industriali moderne, tenutasi a Parigi nel 1925) fu uno stile sintetico, e al tempo stesso volumetricamente, aerodinamico, turgido e opulento, probabilmente in reazione all'austerità imposta dagli anni della prima guerra mondiale e della conseguente crisi economica.
gennaio 1930
La poltrona rispecchia tutto ciò: è compatta, ma sinuosa, classica, ma modernista, geometrica, ma misurata e preziosa. Comunica solidità e affidabilità senza essere opulente.Compare in catalogo in un ardito colore rosso China che sottolinea la sua sequenza di pieghe sottili a modellare i braccioli in una seducente silhouette.
Il suo nome è un omaggio alla famosa rivista americana nata nei primi del ‘900. È una delle poltrone più conosciute e richieste al mondo.
IL DESIGN E L'INDUSTRIA: UNA RECIPROCA CONTAMINAZIONE
Poltrona Frau; 1954 Compasso d’Oro award
Nella sua lunga storia Poltrona Frau ha collaborato con designer e architetti provenienti da tutto il mondo. Rapporti fattivi di reciproco scambio che hanno contribuito nel tempo ai valori del brand. Una ricerca biunivoca e co-progettuale costante tra gli artigiani e i tecnici di Tolentino con i migliori designer.
Poltrona Frau
In Poltrona Frau si avvera costantemente quel primato tutto italiano di complicità tra creativi, artigiani e imprenditori illuminati che hanno reso grande e famoso il design Made in Italy nel mondo. Una sinergia di idee e abilità di interpretazione che diventa empatia pura. Con i progettisti l’azienda non ha solo sperimentato materiali e tecniche, ma anche i mutamenti e le trasformazioni dell’abitare.
Poltrona Frau
DALLA PELLE AD ALTRI MATERIALI. LEATHERSHIP®
Neri&Hu, Zhuang vassoio in pelle, Poltrona Frau
Neri&Hu, contenitore impilabile Zhuang, Poltrona Frau
Nel tempo, fin dalle sue origini, Poltrona Frau ha voluto identificare nelle sofisticata lavorazione della pelle il suo punto di forza e di unicità. Una qualità senza compromessi ottenuta non solo dalla capacità di lavorazione, ma anche da quel rapporto strettamente connesso con il mondo della ricerca da trasformare la pelle in materia di progetto stesso. La rigorosa selezione dei pellami arriva a creare piaceri tattili ed estetici straordinari.
Tutto ciò ha consentito all’azienda di creare un vero e proprio marchio sotto il nome di Pelle Frau® (10 collezioni di pelli con 153 colori per un totale annuo di 365.000 mq di pellami lavorati) e a coniare un neologismo che rappresenta la competenza e la continua ricerca sulla materia: Leathership® come nuovo primato sulla pelle nel panorama del design industriale. Oggi Poltrona Frau Leathership® è molto di più, estendendo il suo modus operandi oltre la pelle: il legno massello, i marmi, le pietre, i vetri, i metalli, i tessili sono esplorati e lavorati con la stessa maestria e unicità.
A compendio degli imbottiti in pelle prende vita un’intera collezione di arredi e componenti di arredo che consentono di progettare arredi completi in puro “stile Frau”.
LA RIEDIZIONE DI PEZZI VISIONARI
Poltrona Frau
Poltrona Frau ha sempre avuto la capacità di traghettare nel futuro il saper-fare e la modernità del progetto. Ri-editare un pezzo storico d’archivio significa lavorare affinchè riaffiori l’attualità di certe testimonianze storiche rendendo nuovamente attuale il progetto. È un lavoro accurato di studio e di messa a punto del prodotto alla luce delle possibilità offerte dai materiali e dalle istanze di fruizione contemporanea. Sono pezzi che rientrano nel catalogo oggi con la stessa forza di un prodotto nuovo e che anzi rafforzano la mission aziendale nel segno di una maggiore riconoscibilità sul mercato.
Poltrona Frau
IL MUSEO POLTRONA FRAU
Nato all’interno dell’area produttiva di Tolentino nel 2012 per festeggiare il centenario dell’azienda, oggi rappresenta non solo un ricco museo aziendale aperto al pubblico, ma è un progetto per la comunità che racconta il saper-fare italiano. Lo spazio è stato poeticamente disegnato ed orchestrato dall’architetto Michele De Lucchi per 1400 mq. L’approccio e il linguaggio innovativo scelto per il progetto mettono in luce un intimo rapporto con il territorio d’origine marchigiano e le sue pratiche artigiane: una collezione di arredi paradigmatici, disegni, schizzi e attrezzi e materiali di lavoro mai esposti prima, si accompagnano ai risultati di qualità e ricerca per nuove soluzioni sofisticate e dove “il futuro ritrova la sua genesi”.
“Il Museo di Poltrona Frau non può essere solamente un contenitore espositivo di prodotti, ma deve essere un luogo che racconta l’evoluzione dell’ambiente dell’essere umano. Tale ambiente è il palcoscenico nel quale recitiamo la nostra esistenza, disponendo sulla scena, attraverso gli oggetti, l’idea più sofisticata e avanzata del senso che abbiamo di stare sulla terra.
Il Museo di Poltrona Frau deve ambire a raccontare l’immaginario che ci siamo costruiti su noi stessi e sui nostri ambienti di vita negli ultimi 100 anni”. (Michele De Lucchi, dal libro 100+10 Years of True Evolution. Heritage, Projects and Visions by Poltrona Frau, 2023).
EDIZIONI SPECIALI. BESPOKE DESIGN
Un “su misura” ogni volta più sfidante per tre business unit in diversi campi del progetto: Residential&Office, Custom Interiors e Interiors in Motion.
Viaggiare via terra, via mare o via aria, abitare, lavorare, soggiornare. Ogni ambito del vivere è spunto di ricerca e trasferimento biunivoco di competenze e conoscenza. È un lavoro sempre sartoriale che parte dalle prime realizzazioni di poltrone per i transatlantici dell’epoca, agli spazi istituzionali, a importanti sedi aziendali o per clienti speciali nel campo dell’automotive e della nautica. Ogni progetto ha la sua unicità, un’identità stilistica precisa capace di interpretare i valori dei brand in una reciproca interpretazione creativa delle esigenze e delle sfide che via via si presentano quando si inizia un lavoro con un nuovo cliente.
EDIZIONI LIMITATE. DIALOGO CON L'ARTE
Filippo Pantone, Archibald Anniversario Edizione Limitata,
110 sedie prodotte, 2022
Le Limited Edition hanno da sempre costituito per Poltrona Frau un’occasione importante di approfondimento, dialogo e confronto con realtà e soluzioni progettuali che, proprio perché volutamente non in linea con la filosofia aziendale, offrono una costante occasione di ricerca al brand.
Mondi progettuali inesplorati, dialoghi con discipline al di fuori del design come per esempio l’arte contemporanea, o la sperimentazione su materiali inediti, piuttosto che scientifiche ricerche cromatiche, hanno portato all’estremo delle tecniche di lavorazione con sorprendenti risultati estetici. È importante sottolineare comunque che ogni Limited Edition ha saputo sempre mantenere le esigenze del suo pubblico. Ricordare il critico Gillo Dorfles (2010): “Il design è parzialmente arte, una forma di progettazione con un quoziente artistico assieme ad un quoziente di marketing. L’oggetto di design non deve essere fatto con lo scopo di diventare un oggetto d’arte: deve corrispondere alla sua funzione”.
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